RINNOVO CCNL - La Fim-Cisl rompe il negoziato con la Federmeccanica per il rinnovo del contratto. Le ragioni della scelta
Il Segretario generale della Fim-Cisl Giorgio Caprioli ha motivato la rottura delle trattative in 4 punti.
1. Sui due temi riguardanti i lavoratori più deboli la Federmeccanica ha dato risposte di totale chiusura: non ha mostrato alcuna disponibilità sulle limitazioni nell’utilizzo di contratti a termine ed ex interinali e ha avanzato una proposta (senza cifra!) di assorbimento amplissimo (contratti aziendali e superminimi) della seconda cifra di richiesta salariale (25 euro).
2. Sul salario la proposta ufficiale di Federmeccanica (cioè quella esposta nella trattativa in plenaria) è ferma all’offerta iniziale di 60 euro. Non è accettabile nessuna ipotesi di monetizzazione dei Par (Permessi annui retribuiti) per elevarla.
3. La presenza di due tavoli paralleli ha creato confusione ed equivoci. Perciò, per riprendere, si possono percorrere con chiarezza solo due strade: o una conclusione rapida sul salario, continuando il negoziato sul mercato del lavoro; o una conclusione contemporanea di entrambi i tavoli che, in questo caso, contempli soluzioni su tutti i temi proposti dal sindacato (non è possibile concludere solo sull’apprendistato).
4. C’è il timore che Federmeccanica possa decidere nei prossimi giorni un atto ostile e inaccettabile, come l’erogazione unilaterale nelle buste paga di gennaio di aumenti in acconto su quelli contrattuali. Su quest’ultimo punto la Federmeccanica ha formalmente smentito, ma solo in riferimento alla scadenza di fine anno.
Sul tema della flessibilità, posto da Federmeccanica, Caprioli ha ricordato che si tratta di una richiesta di Federmeccanica sulla quale Fim, Fiom e Uilm non hanno un mandato dei lavoratori. Pertanto la responsabilità di fare proposte può essere assunta solo unitariamente.
Anche la rottura delle trattative è un atto negoziale, che serve a indicare con forza alle controparti le strade che non sono percorribili.
La Fim-Cisl rompe con Federmeccanica, ma questa decisione non è un atto ostile verso Fiom e Uilm, perché rimane la volontà di una conclusione unitaria. Lunedì mattina infatti si riuniranno unitariamente le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm.
Ufficio Stampa Fim-Cisl
Roma, 16 dicembre 2005
1. Sui due temi riguardanti i lavoratori più deboli la Federmeccanica ha dato risposte di totale chiusura: non ha mostrato alcuna disponibilità sulle limitazioni nell’utilizzo di contratti a termine ed ex interinali e ha avanzato una proposta (senza cifra!) di assorbimento amplissimo (contratti aziendali e superminimi) della seconda cifra di richiesta salariale (25 euro).
2. Sul salario la proposta ufficiale di Federmeccanica (cioè quella esposta nella trattativa in plenaria) è ferma all’offerta iniziale di 60 euro. Non è accettabile nessuna ipotesi di monetizzazione dei Par (Permessi annui retribuiti) per elevarla.
3. La presenza di due tavoli paralleli ha creato confusione ed equivoci. Perciò, per riprendere, si possono percorrere con chiarezza solo due strade: o una conclusione rapida sul salario, continuando il negoziato sul mercato del lavoro; o una conclusione contemporanea di entrambi i tavoli che, in questo caso, contempli soluzioni su tutti i temi proposti dal sindacato (non è possibile concludere solo sull’apprendistato).
4. C’è il timore che Federmeccanica possa decidere nei prossimi giorni un atto ostile e inaccettabile, come l’erogazione unilaterale nelle buste paga di gennaio di aumenti in acconto su quelli contrattuali. Su quest’ultimo punto la Federmeccanica ha formalmente smentito, ma solo in riferimento alla scadenza di fine anno.
Sul tema della flessibilità, posto da Federmeccanica, Caprioli ha ricordato che si tratta di una richiesta di Federmeccanica sulla quale Fim, Fiom e Uilm non hanno un mandato dei lavoratori. Pertanto la responsabilità di fare proposte può essere assunta solo unitariamente.
Anche la rottura delle trattative è un atto negoziale, che serve a indicare con forza alle controparti le strade che non sono percorribili.
La Fim-Cisl rompe con Federmeccanica, ma questa decisione non è un atto ostile verso Fiom e Uilm, perché rimane la volontà di una conclusione unitaria. Lunedì mattina infatti si riuniranno unitariamente le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm.
Ufficio Stampa Fim-Cisl
Roma, 16 dicembre 2005
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