PREVIDENZA COMPLEMENTARE: INFORMAZIONI CHIARE ALLA BASE DI SCELTE LIBERE E CONVENIENTI
I Fondi pensione negoziali sono una risposta contrattuale ai bisogni previdenziali dei lavoratori e rappresentano un efficace strumento di tutela.
I Fondi negoziali sono associazioni senza fine di lucro, gestiti con il solo obiettivo di valorizzare ai fini previdenziali il risparmio dei lavoratori associati a differenza di un'assicurazione o di una banca.
Tale risparmio si compone della contribuzione corrente del lavoratore, della contribuzione in conto Tfr e della contribuzione del datore di lavoro. Quest'ultima, è una conquista contrattuale frutto dell'iniziativa delle organizzazioni sindacali.
I lavoratori iscritti a un Fondo negoziale sono soci, non semplici clienti, e hanno diversi strumenti a loro disposizione per controllarne il funzionamento e i risultati.
Il Governo, invece di dar vita a una legge coerente con l'obiettivo di favorire le adesioni ai Fondi pensione, rendendo più vantaggioso il risparmio previdenziale, continua con la politica dei rinvii per consentire alle assicurazioni di entrare di forza in questo mercato.
In nome della libera concorrenza, si tenta di riconoscere parità di diritti a strumenti tra loro profondamente differenti minando l'autonomia contrattuale delle parti sociali.
I sindacati non sono contrari alla libertà di mercato, ma respingono l'idea di equiparare prodotti diversi (fondi aperti e polizze previdenziali) che non offrono le stesse garanzie di trasparenza, di controllo sociale, di gestione e, soprattutto, di costo dei Fondi negoziali.
La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip, organismo del ministero del Lavoro dedicato alla vigilanza sui Fondi pensione) ha dichiarato che oggi i costi medi annui dei Fondi negoziali sono i più bassi: si aggirano intorno allo 0,40%, mentre quelli dei Fondi aperti sono all'1,5% e le polizze assicurative arrivano a costare anche l'8%.
Costi maggiori portano ad un risparmio ridimensionato in partenza e a minori coperture previdenziali in futuro.
Gli investimenti dei Fondi negoziali sono ispirati a prudenza, non a speculazione, essendo finalizzati a integrare la pensione. Inoltre il lavoratore iscritto al Fondo può scegliere tra diverse soluzioni d'investimento. Nel caso del Fondo Cometa le opzioni alternative sono quattro, tra le quali una offre un rendimento garantito.
I rendimenti dei Fondi negoziali mirano a rivalutare i risparmi e a superare il rendimento del Tfr in azienda. A consuntivo dei primi anni di vita i Fondi negoziali hanno raggiunto questo risultato.
Nei primi 9 mesi del 2005, a fronte di un rendimento netto del Tfr del 2,1%, i quattro profili d'investimento di Cometa hanno registrato rispettivamente: 1)"monetario plus" 2,50%; 2) "sicurezza" 2,80%; 3) "reddito" 5,40%; 4) "crescita" 8,0%. Nel 2004 il rendimento netto di Cometa è stato del 4,0% a fronte di quello del Tfr del 2,5%.
Per un giovane rinviare l'iscrizione al Fondo pensione negoziale significa subire un danno irrecuperabile; infatti, le somme accantonate aumentano solo attraverso regolari versamenti mensili. Chi non si iscrive si troverà, al momento della pensione, con un trattamento pensionistico insufficiente.
La previdenza integrativa è volontaria e fa parte dei diritti sanciti dal contratto nazionale di lavoro.
DIFENDERE L'AUTONOMIA CONTRATTUALE DEL SINDACATO È FONDAMENTALE.
TUTELARE I PROPRI DIRITTI PREVIDENZIALI ADERENDO AI FONDI PENSIONE NEGOZIALI È GIUSTO, È NECESSARIO E CONVIENE!
FIM-FIOM-UIM Nazionali
Milano, 11 novembre 2005
I Fondi negoziali sono associazioni senza fine di lucro, gestiti con il solo obiettivo di valorizzare ai fini previdenziali il risparmio dei lavoratori associati a differenza di un'assicurazione o di una banca.
Tale risparmio si compone della contribuzione corrente del lavoratore, della contribuzione in conto Tfr e della contribuzione del datore di lavoro. Quest'ultima, è una conquista contrattuale frutto dell'iniziativa delle organizzazioni sindacali.
I lavoratori iscritti a un Fondo negoziale sono soci, non semplici clienti, e hanno diversi strumenti a loro disposizione per controllarne il funzionamento e i risultati.
Il Governo, invece di dar vita a una legge coerente con l'obiettivo di favorire le adesioni ai Fondi pensione, rendendo più vantaggioso il risparmio previdenziale, continua con la politica dei rinvii per consentire alle assicurazioni di entrare di forza in questo mercato.
In nome della libera concorrenza, si tenta di riconoscere parità di diritti a strumenti tra loro profondamente differenti minando l'autonomia contrattuale delle parti sociali.
I sindacati non sono contrari alla libertà di mercato, ma respingono l'idea di equiparare prodotti diversi (fondi aperti e polizze previdenziali) che non offrono le stesse garanzie di trasparenza, di controllo sociale, di gestione e, soprattutto, di costo dei Fondi negoziali.
La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip, organismo del ministero del Lavoro dedicato alla vigilanza sui Fondi pensione) ha dichiarato che oggi i costi medi annui dei Fondi negoziali sono i più bassi: si aggirano intorno allo 0,40%, mentre quelli dei Fondi aperti sono all'1,5% e le polizze assicurative arrivano a costare anche l'8%.
Costi maggiori portano ad un risparmio ridimensionato in partenza e a minori coperture previdenziali in futuro.
Gli investimenti dei Fondi negoziali sono ispirati a prudenza, non a speculazione, essendo finalizzati a integrare la pensione. Inoltre il lavoratore iscritto al Fondo può scegliere tra diverse soluzioni d'investimento. Nel caso del Fondo Cometa le opzioni alternative sono quattro, tra le quali una offre un rendimento garantito.
I rendimenti dei Fondi negoziali mirano a rivalutare i risparmi e a superare il rendimento del Tfr in azienda. A consuntivo dei primi anni di vita i Fondi negoziali hanno raggiunto questo risultato.
Nei primi 9 mesi del 2005, a fronte di un rendimento netto del Tfr del 2,1%, i quattro profili d'investimento di Cometa hanno registrato rispettivamente: 1)"monetario plus" 2,50%; 2) "sicurezza" 2,80%; 3) "reddito" 5,40%; 4) "crescita" 8,0%. Nel 2004 il rendimento netto di Cometa è stato del 4,0% a fronte di quello del Tfr del 2,5%.
Per un giovane rinviare l'iscrizione al Fondo pensione negoziale significa subire un danno irrecuperabile; infatti, le somme accantonate aumentano solo attraverso regolari versamenti mensili. Chi non si iscrive si troverà, al momento della pensione, con un trattamento pensionistico insufficiente.
La previdenza integrativa è volontaria e fa parte dei diritti sanciti dal contratto nazionale di lavoro.
DIFENDERE L'AUTONOMIA CONTRATTUALE DEL SINDACATO È FONDAMENTALE.
TUTELARE I PROPRI DIRITTI PREVIDENZIALI ADERENDO AI FONDI PENSIONE NEGOZIALI È GIUSTO, È NECESSARIO E CONVIENE!
FIM-FIOM-UIM Nazionali
Milano, 11 novembre 2005
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