RINNOVO CCNL - Trattativa sospesa con Federmeccanica fino al 9 gennaio. Comunicato della Fim-Cisl
La sospensione della trattativa con la Federmeccanica si è resa necessaria per avere il tempo di preparare proposte conclusive per la ripresa del negoziato del 9 gennaio. Sui vari punti la situazione è la seguente.
1. Richiesta di 105 Euro sui minimi. Dopo la formalizzazione dell’offerta di Federmeccanica di 76 Euro, apprezzata dai sindacati ma dichiarata insufficiente, Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto la disponibilità a un’ulteriore crescita. Hanno messo a disposizione lo strumento dell’allungamento della durata del contratto (proposto in Segreteria unitaria dalla Fiom), precisando che solo una parte della crescita salariale necessaria per arrivare a 100 Euro può essere realizzata grazie ad esso. Federmeccanica ha risposto positivamente e farà una nuova offerta il 9 gennaio.
E’ chiaro che per fare un confronto tra la cifra conclusiva e la richiesta iniziale occorrerà ‘scontare’ la quantità dovuta all’allungamento (circa 2,5 Euro al mese).
2. Richiesta di 25 Euro aggiuntivi. Su questo punto Federmeccanica ha ribadito con molta durezza l’indisponibilità ad andare oltre al criterio, già proposto, di dare questo aumento esclusivamente ai lavoratori che siano al minimo salariale previsto dal contratto nazionale. Ha dichiarato inoltre che farà un’offerta quantitativa solo dopo una definitiva accettazione da parte dei sindacati di questo limitato campo di applicazione. Fim, Fiom e Uilm hanno dichiarato di condividere il criterio, ma si sono riservate di presentare una proposta che allarghi il numero dei lavoratori interessati.
La Fim, pur nella consapevolezza della grande differenza tra la richiesta e il possibile risultato (che prevediamo quantitativamente intorno almeno alla metà di quanto chiesto), ne dà una valutazione positiva, per il valore innovativo di attenzione ai lavoratori più poveri che la proposta contiene.
3. Apprendistato. Prosegue il lavoro su testi. Il punto più delicato è la quantità e la qualità della formazione. La Federmeccanica ha dichiarato irrinunciabile una conclusione positiva su questo punto. Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito che senza una risposta positiva sul tema della precarizzazione del lavoro non c’è disponibilità a concludere su questo tema, anche se lo considerano a loro volta importante per rafforzare un canale di ingresso al lavoro professionalizzante e a più basso rischio di precarizzazione.
4. Mercato del lavoro e flessibilità. Vista l’impossibilità di concludere positivamente al livello nazionale sui temi dell’orario flessibile e della fissazione di limiti percentuali onnicomprensivi all’utilizzo dei contratti temporanei (tempo determinato ed ex interinale), Fim, Fiom e Uilm hanno proposto di delegare sperimentalmente queste due materie al livello aziendale, in preparazione di una loro definizione nel prossimo contratto nazionale normativo.
Federmeccanica continua a manifestare resistenze sulla fissazione di percentuali ed ha fatto su questo tema una proposta molto limitativa, anche per il livello aziendale. Per il 9 gennaio, comunque, i sindacati formalizzeranno una proposta più precisa, fondata sull’obiettivo di ridurre la precarietà in cambio di una flessibilità contrattata.
A sostegno della ripresa della trattativa sono state proclamate 8 ore di sciopero, per le quali Fim, Fiom e Uilm sollecitano il massimo impegno.
“La fase negoziale che si apre il 9 gennaio va sostenuta con gli scioperi – afferma Giorgio Caprioli, segretario generale della Fim – perché l negoziato resta difficile, il rinnovo del contratto è a rischio. Ma le possibilità di concludere in modo soddisfacente non mancano”.
Ufficio Stampa Fim-Cisl
Roma, 30 dicembre 2005
FIM-CISL
Il sindacato che contratta.
ISCRIVITI
1. Richiesta di 105 Euro sui minimi. Dopo la formalizzazione dell’offerta di Federmeccanica di 76 Euro, apprezzata dai sindacati ma dichiarata insufficiente, Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto la disponibilità a un’ulteriore crescita. Hanno messo a disposizione lo strumento dell’allungamento della durata del contratto (proposto in Segreteria unitaria dalla Fiom), precisando che solo una parte della crescita salariale necessaria per arrivare a 100 Euro può essere realizzata grazie ad esso. Federmeccanica ha risposto positivamente e farà una nuova offerta il 9 gennaio.
E’ chiaro che per fare un confronto tra la cifra conclusiva e la richiesta iniziale occorrerà ‘scontare’ la quantità dovuta all’allungamento (circa 2,5 Euro al mese).
2. Richiesta di 25 Euro aggiuntivi. Su questo punto Federmeccanica ha ribadito con molta durezza l’indisponibilità ad andare oltre al criterio, già proposto, di dare questo aumento esclusivamente ai lavoratori che siano al minimo salariale previsto dal contratto nazionale. Ha dichiarato inoltre che farà un’offerta quantitativa solo dopo una definitiva accettazione da parte dei sindacati di questo limitato campo di applicazione. Fim, Fiom e Uilm hanno dichiarato di condividere il criterio, ma si sono riservate di presentare una proposta che allarghi il numero dei lavoratori interessati.
La Fim, pur nella consapevolezza della grande differenza tra la richiesta e il possibile risultato (che prevediamo quantitativamente intorno almeno alla metà di quanto chiesto), ne dà una valutazione positiva, per il valore innovativo di attenzione ai lavoratori più poveri che la proposta contiene.
3. Apprendistato. Prosegue il lavoro su testi. Il punto più delicato è la quantità e la qualità della formazione. La Federmeccanica ha dichiarato irrinunciabile una conclusione positiva su questo punto. Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito che senza una risposta positiva sul tema della precarizzazione del lavoro non c’è disponibilità a concludere su questo tema, anche se lo considerano a loro volta importante per rafforzare un canale di ingresso al lavoro professionalizzante e a più basso rischio di precarizzazione.
4. Mercato del lavoro e flessibilità. Vista l’impossibilità di concludere positivamente al livello nazionale sui temi dell’orario flessibile e della fissazione di limiti percentuali onnicomprensivi all’utilizzo dei contratti temporanei (tempo determinato ed ex interinale), Fim, Fiom e Uilm hanno proposto di delegare sperimentalmente queste due materie al livello aziendale, in preparazione di una loro definizione nel prossimo contratto nazionale normativo.
Federmeccanica continua a manifestare resistenze sulla fissazione di percentuali ed ha fatto su questo tema una proposta molto limitativa, anche per il livello aziendale. Per il 9 gennaio, comunque, i sindacati formalizzeranno una proposta più precisa, fondata sull’obiettivo di ridurre la precarietà in cambio di una flessibilità contrattata.
A sostegno della ripresa della trattativa sono state proclamate 8 ore di sciopero, per le quali Fim, Fiom e Uilm sollecitano il massimo impegno.
“La fase negoziale che si apre il 9 gennaio va sostenuta con gli scioperi – afferma Giorgio Caprioli, segretario generale della Fim – perché l negoziato resta difficile, il rinnovo del contratto è a rischio. Ma le possibilità di concludere in modo soddisfacente non mancano”.
Ufficio Stampa Fim-Cisl
Roma, 30 dicembre 2005
FIM-CISL
Il sindacato che contratta.
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